La musica favorisce la comunicazione e i legami sociali e
attraverso la musicoterapia si punta a sviluppare le funzioni potenziali
dell’individuo con l’obiettivo di migliorarne la qualità della vita e la salute
attraverso un processo che può avere carattere preventivo o riabilitativo. Il
potere che la musica esercita sull’uomo suscita da sempre grande interesse e
ancor oggi le scienze sociali si interrogano sul tipo di legame che intercorre
tra suono e uomo e su come questo legame possa essere usato a scopi terapeutici
attraverso la musicoterapia. La musica favorisce la comunicazione e i legami
sociali e attraverso la musicoterapia si punta a sviluppare le funzioni
potenziali dell’individuo con l’obiettivo di migliorarne la qualità della vita
e la salute attraverso un processo che può avere carattere preventivo o
riabilitativo. Molti benefici sono stati riscontrati nelle persone affette da
autismo grazie a terapie di questo tipo, uno dei motivi di questo successo è la
regolarità strutturale della musica, una caratteristica che aiuta molto le
persone autistiche. Più che attraverso statistiche e numeri racconteremo come
il potere della musica possa donare piacere e favorire l’integrazione nelle
persone con delle difficoltà di comunicazione attraverso la storia di Luca, un
ragazzo affetto dalla sindrome di Rett, un particolare tipo di autismo su base
genetica che porta chi ne soffre a una condizione di scarsa ossigenazione
cerebrale. Luca è un mago coi numeri, riesce a fare calcoli molto complessi a
mente, ha però problemi con i rumori improvvisi: una sirena, un fuoco
d’artificio o un antifurto lo fanno agitare al punto che per calmarsi ha
bisogno di molto tempo. Questo suo problema è stato superato con grande
successo in occasione del suo esame di terza media (che ha passato
brillantemente) grazie all’intuizione del neonatologo Claudio De Felice. Il
Dottor De Felice, studiando gli effetti terapeutici del suono sui disturbi di
tipo autistico presso un centro di riferimento per gli affetti dalla sindrome
di Rett al Policlinico Le Scotte di Siena, ha escogitato
un utilissimo stratagemma: ha consigliato al ragazzo di ascoltare in cuffia le
canzoni di un musical durante i momenti di attesa e pausa nel giorno degli
esami e Luca ha superato ogni difficoltà legata ai rumori assordanti e improvvisi.
La musica aiuta l’ossigenazione celebrale e nello specifico De Felice ha
riscontrato gli effetti positivi e rilassanti delle voci-violino
(caratterizzate da onde sinusoidali regolari, che risultano "morbide"
come quelle del suono di un violino) al contrario di altre voci che tendono
invece a indurre stress negli ascoltatori.
(http://www.freeonline.org/articoli/com/cs-100992/Un_prezioso_aiuto_per_i_bambini_autistici:_la_musica)
Se volete saperne di più su questa sindrome: http://www.airett.it
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