domenica 15 gennaio 2012

Piccolo approfondimento sulla Sindrome di Rett: anche qui la musica come aiuto


La musica favorisce la comunicazione e i legami sociali e attraverso la musicoterapia si punta a sviluppare le funzioni potenziali dell’individuo con l’obiettivo di migliorarne la qualità della vita e la salute attraverso un processo che può avere carattere preventivo o riabilitativo. Il potere che la musica esercita sull’uomo suscita da sempre grande interesse e ancor oggi le scienze sociali si interrogano sul tipo di legame che intercorre tra suono e uomo e su come questo legame possa essere usato a scopi terapeutici attraverso la musicoterapia. La musica favorisce la comunicazione e i legami sociali e attraverso la musicoterapia si punta a sviluppare le funzioni potenziali dell’individuo con l’obiettivo di migliorarne la qualità della vita e la salute attraverso un processo che può avere carattere preventivo o riabilitativo. Molti benefici sono stati riscontrati nelle persone affette da autismo grazie a terapie di questo tipo, uno dei motivi di questo successo è la regolarità strutturale della musica, una caratteristica che aiuta molto le persone autistiche. Più che attraverso statistiche e numeri racconteremo come il potere della musica possa donare piacere e favorire l’integrazione nelle persone con delle difficoltà di comunicazione attraverso la storia di Luca, un ragazzo affetto dalla sindrome di Rett, un particolare tipo di autismo su base genetica che porta chi ne soffre a una condizione di scarsa ossigenazione cerebrale. Luca è un mago coi numeri, riesce a fare calcoli molto complessi a mente, ha però problemi con i rumori improvvisi: una sirena, un fuoco d’artificio o un antifurto lo fanno agitare al punto che per calmarsi ha bisogno di molto tempo. Questo suo problema è stato superato con grande successo in occasione del suo esame di terza media (che ha passato brillantemente) grazie all’intuizione del neonatologo Claudio De Felice. Il Dottor De Felice, studiando gli effetti terapeutici del suono sui disturbi di tipo autistico presso un centro di riferimento per gli affetti dalla sindrome di Rett al Policlinico Le Scotte di Siena, ha escogitato un utilissimo stratagemma: ha consigliato al ragazzo di ascoltare in cuffia le canzoni di un musical durante i momenti di attesa e pausa nel giorno degli esami e Luca ha superato ogni difficoltà legata ai rumori assordanti e improvvisi. La musica aiuta l’ossigenazione celebrale e nello specifico De Felice ha riscontrato gli effetti positivi e rilassanti delle voci-violino (caratterizzate da onde sinusoidali regolari, che risultano "morbide" come quelle del suono di un violino) al contrario di altre voci che tendono invece a indurre stress negli ascoltatori.

 (http://www.freeonline.org/articoli/com/cs-100992/Un_prezioso_aiuto_per_i_bambini_autistici:_la_musica)

Se volete saperne di più su questa sindrome: http://www.airett.it

Nessun commento:

Posta un commento