Diverse sono le metodologie di intervento in caso di
autismo.
Oltre all’utilizzo di farmaci, come quelli antiepilettici,
antidepressivi e antipsicotici che hanno un ruolo fondamentale nella cura dei
disturbi dell’umore associati alla patologia autistica, ma anche nel limitare i
comportamenti stereotipati e il comportamento aggressivo verso se e gli altri,
ce ne sono altre che hanno come comune denominatore una concezione dell'autismo
come conseguenza di un conflitto motivazionale, con eventuale base organica, e
un coinvolgimento diretto (emotivo e corporeo) dei genitori nella terapia.
Sicuramente questi soggetti risentono favorevolmente
di un intervento precoce, integrato tra famiglia, scuola - istituzione e riabilitazione
che va adattato alle caratteristiche soggettive, ricercate con una attenta
valutazione per ogni individuo.
Nella fase
diagnostica la collaborazione della famiglia è assolutamente necessaria e
strutturata in colloqui e questionari specifici. In una fase successiva, le
valutazioni si approfondiscono in aree specifiche per stabilire lo stato
intellettuale, la capacità adattiva del comportamento, le funzioni
senso-motorie e le condizioni neurofisiologiche correlate.
La concezione della malattia come conseguenza di un conflitto emotivo accomuna il Metodo Holding e il Metodo Etodinamico (A.E.R.C.), entrambi finalizzati a stimolare le emotività del bambino e a creare un legame affettivo con i familiari. Abbiamo inoltre anche il Programma TEACCH e la Comunicazione Facilitata.
(http://www.oltreilmuro.com e http://www.crescita-personale.it)
(http://www.oltreilmuro.com e http://www.crescita-personale.it)
Nessun commento:
Posta un commento